giovedì 28 luglio 2016

NAXOS, LA CAPITALE DEL DUCATO VENEZIANO DELL'EGEO



UN POCO DI STORIA

Si diceva che Giove in persona fosse stato allevato a Naxos: si trattava di Zeus Melosio, il protettore delle pecore. Era però soprattutto Dioniso ad impersonare le forze benefiche della natura. Nacque e crebbe a Naxos, dove sposò Arianna, dopo che questa era sta abbandonata da Teseo.
Per Naxos, come per le altre Cicladi, il primo importante periodo fu il periodo cicladico nel III millennio a.C. Allora Naxos presentava una popolazione molto densa, distribuita in piccoli insediamenti, soprattutto nella parte orientale dell'isola più ripida e meno fertile, ma probabilmente più sicura.
Gli anni bizantini hanno lasciato circa 500 chiese e monasteri, di tutti gli stili e tipi, i cui tesori sono costituiti da raffigurazioni di santi, icone, bassorilievi. 


Dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei Franchi nel 1204, il veneziano Marco Sanudo nel 1207 occupò  le Cicladi e fondò il Ducato dell'Egeo con sede a Naxos. Egli approdò nella zona di Aghiasos e conquistò il Kastro l'Apalirou, il centro bizantino, dopo 40 giorni di resistenza da parte dei Naxensi. Fondò poi il suo Kastro a Chora, sul luogo dove sorgeva l'Acropoli antica.  Divise Naxos in 56 territori, assegnandoli ai suoi capi militari che, a loro volta, costruirono le loro torri nei luoghi più belli di questi territori. 


Il Ducato di Naxos durò fino al 1564 e fu abbastanza potente. Naxos passò poi ai Turchi, anche se il dominio dei Franchi continuò, dato che a questi interessava solo riscuotere le tasse, una volta l'anno. L'isola viveva sotto la  minaccia dei pirati europei di religione cristiana, il cui unico obiettivo era quello di danneggiare i Turchi. Questi, per paura di venire catturati come ostaggi, abbandonarono gradualmente l'isola, vendendo i loro beni. 




ARCHITETTURA

Quando nel 1207 si instaurò la dominazione veneziana sotto Marco Sanudo, fu costruito un Castello con torri perimetrali per consolidare il suo potere. Le mura, secondo le descrizioni, erano a forma di pentagono, con uno spazio triangolare verso il porto ed uno rettangolare verso l'entroterra, con cinque torri, una in ogni angolo. Secondo un'altra versione, le torri erano dodici e si trovavano ad una distanza di dieci metri una dall'altra, mentre le mura, che erano formate dalle case perimetrali del Castello, venivano chiuse da tre porte che erano poste su tre angoli del pentagono. Oggi è rimasta solo la Torre di Glezos, di forma circolare.    

 

IL CASTELLO (CASTRO)
















 

 

 

DOMUS DELLA ROCCA BAROZZI












Le cantine

VISTE DALLA SOMMITA' DEL CASTELLO

































VISTE DALLA TERRAZZA DELLA DOMUS DELLA ROCCA BAROZZI












LA CATTEDRALE CATTOLICA







PALATIA E LA PORTA DEL TEMPIO DI BACCO









  1. Vista di Chora da Palatia

MIKRI VIGLA










SPIAGGE


Aghios Ghiorghiou






Aghios Prokopios

















Vedere anche:

lunedì 25 luglio 2016

CAPRI - SOTTO IL CIELO DI CAPRI..


"Sotto il cielo di Capri, è bello sognar!". La bellezza dell'isola è stata cantata in innumerevoli canzoni. Non sono esagerazioni. Non può mancare una visita per scoprire il fascino dell'isola! E sembra che questi luoghi incantevoli facciano nascere l'amore!


La visita inizia dal porto di Marina Grande, dove giungono gli aliscafi ed i traghetti e presso il quale è la stazione inferiore della funicolare per Capri, che costituisce l'accesso più diretto al centro urbano. Il suo abitato, disteso lungo il porticciolo, è inserito al centro di una ampia insenatura rivolta verso il golfo di Napoli. Nella parte occidentale si estende la spiaggia, mentre poco oltre sono visibili i resti del cosiddetto palazzo a mare, probabilmente la residenza preferita da Augusto sull'isola, spogliati negli scavi della fine del '700. Essi furono gravemente danneggiati tra il 1806 ed il 1815, quando Capri fu contesa tra i francesi e gli inglesi, alleati di Ferdinando IV, con la creazione della Piazza d'armi, oggi campo sportivo. Strutture romane sono conservate nelle ville Williams e Stepanow, ma i resti più importanti sono i cosiddetti bagni di Tiberio. La grande villa romana doveva estendersi su una vasta area, comprendendo diversi ambienti immersi in un parco.


Capri è il capoluogo dell'isola ed un animato centro turistico e mondano. L'abitato, adagiato tra le pendici delle colline di S.Michele e del Castiglione, è formato da piccole case in tufo e pietra calcarea, coperte da terrazze. Eleganti botteghe e raffinati luogo di ritrovo s'addensano nelle tortuose stradine a ridosso della centrale piazza Umberto I, creando una bizzarra mescolanza tra le tipiche e pittoresche abitazioni mediterranee e la ricercata raffinatezza di gusto internazionale di alberghi, negozi, ristoranti. 


Piazza Umberto I, la piazzetta per antonomasia, sempre vivacemente affollata, è il cuore di Capri e lo è da secoli, come dimostrano gli ingenti ritrovati archeologici, Chiusa da bassi edifici, su cui emerge la Torre dell'Orologio, ha quasi l'aspetto di un cortile spesso ingombro dai tavolini dei caffè che vi prospettano. E' aperta da un lato dalla scalinata che sale alla Chiesa di Santo Stefano, ricostruita alla fine del '600 in fantasiose forme barocche con cupole e cupolette. Di fronte alla chiesa si trova palazzo Cerio, riadattamento del castello di Giovanna I d'Angiò.


La Grotta Azzurra era già nota agli antichi, come testimoniano i resti di strutture romane che si conservano al suo interno. Ma la vera scoperta, da cui derivò la fama universale della grotta si ebbe nel 1822 durante una esplorazione fortuita di un pescatore caprese. L'ampia cavità ha subito nel corso dei secoli uno sprofondamento di circa 20 metri, dovuto a fenomeni bradisismici. Ciò ha portato alla occlusione di dirette fonti luminose, tranne una grande apertura posta al livello marino, da cui la luce, penetrando, determina la celebre colorazione azzurra che riveste interamente le pareti della grotta. La sua apertura è larga due metri ed alta poco più di un metro, per cui è accessibile solo tramite apposite barche. L'interno misura m 54 x m 15. L'altezza è 30 m e la profondità varia da 14 a 22 metri. L'effetto luminoso prodotto dalla luce solare che filtra attraverso l'acqua, oltre al caratteristico e suggestivo riflesso azzurro della roccia, dona agli oggetti immersi nell'acqua un colore argenteo. In un angolo della caverna si apre la cosiddetta galleria dei Pilastri, con tre rami confluenti in una galleria che si inoltra nelle cavità sotterranee, punteggiate da stalattiti. Sullo sbocco di uno di questi sbocchi nella grotta si riconoscono i resti di un piccolo approdo di età romana. 

 

MARINA GRANDE









 

 

 

LA PIAZZETTA E VISTE DALL'ALTO







 

 

 



Vista dalla piazzetta

PERCORRENDO I VICOLI ALL'INTERNO








DAL BELVEDERE PAOLO FALCO











































 

LA GROTTA AZZURRA






LA VILLA DI TIBERIO







LA VIA KRUPP










Le canzoni di Capri:

"Luna caprese"

"Qui sotto il cielo di Capri"



Vedere anche: